Un gigante buono: il Vesuvio
"Non esisterebbe il Vesuvio senza Napoli. Non esisterebbe Napoli senza il Vesuvio"
È un vulcano quiescente
ed è tra i più studiati e pericolosi al mondo per le sue caratteristiche
esplosive e per la popolazione che vi abita. La sua ultima eruzione è stata nel
1944 in piena Guerra Mondiale.
Il Vesuvio ha una
tipica forma tronco-conica, il cui punto più alto raggiunge i 1.277 m. Il
cratere ha un diametro di 450 m ed una profondità di 300 m. Attualmente sul
Gran Cono del Vesuvio sono presenti piccole fumarole, segno del suo stato di
“riposo attivo”. Il Vesuvio fa parte di
una vasta area vulcanica che si è originata circa 2 milioni di anni fa, durante
le fasi tettoniche connesse all’apertura del bacino tirrenico e all’assestamento
della catena appenninica. L’attuale forma del vulcano è il risultato del
continuo susseguirsi, negli ultimi 25.000 anni, di eruzioni esplosive ed
effusive. Infatti questi eventi hanno in parte demolito il vulcano più antico,
il Monte Somma, all’interno del quale si è originato il Gran Cono del Vesuvio:
l’insieme dei due edifici vulcanici prende il nome di complesso vulcanico
Somma-Vesuvio.
La sua eruzione più
importante e più distruttiva è stata senza dubbio quella del 79 d.C., dopo un
periodo di quiete durato probabilmente circa otto secoli. Con questa eruzione
furono completamente sommerse le città di Pompei, Stabia ed Ercolano. La data dell'eruzione è stata attestata da una lettera di Plinio il Giovane, data che corrisponderebbe al 24 agosto. Da alcuni dati archeologici recenti, invece, sembra più probabile che l'eruzione sia avvenuta il 24 ottobre. L'eruzione
iniziò con l'apertura del
condotto a seguito di una serie di esplosioni e in poco più di trenta ore, l’eruzione
riuscì a sommergere le città sottostanti.
Successivamente una colonna di gas, ceneri, frammenti litici si sollevò per
circa 15 km al di sopra del vulcano.
Vivere alle falde del
Vesuvio rappresenta un grande rischio, ma i vulcanologi lo tengono sotto
continua osservazione e riusciranno a rilevare con un po’ di anticipo
l’insorgenza dei fenomeni precursori dell’eruzione e a far evacuare velocemente
la popolazione.
Scontato dire che
ovviamente arrivare in cima non è proprio una "passeggiata ", sicuramente
non la classica passeggiata sul lungomare o al parco... ma la vista da lassù è
mozzafiato, non ci sono parole per descrivere una tale emozione, da lì ti senti
quasi "padrone del mondo"...e poi guardare il Vesuvio al suo interno
è uno spettacolo affascinante, da non perdere!
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