mercoledì 24 marzo 2021

Un gigante buono: il Vesuvio

 


Un gigante buono: il Vesuvio

"Non esisterebbe il Vesuvio senza Napoli. Non esisterebbe Napoli senza il Vesuvio"

 Il Vesuvio è l’emblema di Napoli e da secoli suscita la curiosità, il timore e la fantasia dei turisti, tra mito e leggende.

È un vulcano quiescente ed è tra i più studiati e pericolosi al mondo per le sue caratteristiche esplosive e per la popolazione che vi abita. La sua ultima eruzione è stata nel 1944 in piena Guerra Mondiale.



Il Vesuvio ha una tipica forma tronco-conica, il cui punto più alto raggiunge i 1.277 m. Il cratere ha un diametro di 450 m ed una profondità di 300 m. Attualmente sul Gran Cono del Vesuvio sono presenti piccole fumarole, segno del suo stato di “riposo attivo”.  Il Vesuvio fa parte di una vasta area vulcanica che si è originata circa 2 milioni di anni fa, durante le fasi tettoniche connesse all’apertura del bacino tirrenico e all’assestamento della catena appenninica. L’attuale forma del vulcano è il risultato del continuo susseguirsi, negli ultimi 25.000 anni, di eruzioni esplosive ed effusive. Infatti questi eventi hanno in parte demolito il vulcano più antico, il Monte Somma, all’interno del quale si è originato il Gran Cono del Vesuvio: l’insieme dei due edifici vulcanici prende il nome di complesso vulcanico Somma-Vesuvio.

La sua eruzione più importante e più distruttiva è stata senza dubbio quella del 79 d.C., dopo un periodo di quiete durato probabilmente circa otto secoli. Con questa eruzione furono completamente sommerse le città di Pompei, Stabia ed Ercolano. La data dell'eruzione è stata attestata da una lettera di Plinio il Giovane, data che corrisponderebbe al 24 agosto. Da alcuni dati archeologici recenti, invece, sembra più probabile che l'eruzione sia avvenuta il 24 ottobre. L'eruzione iniziò con l'apertura del condotto a seguito di una serie di esplosioni e in poco più di trenta ore, l’eruzione riuscì  a sommergere le città sottostanti. Successivamente una colonna di gas, ceneri, frammenti litici si sollevò per circa 15 km al di sopra del vulcano. 



Oggi il Vesuvio è controllato e monitorato 24/24h grazie ad una
 tecnologia avanzata, con strumenti per il monitoraggio continuo della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle emissioni di gas dal suolo e dalle fumarole.

Vivere alle falde del Vesuvio rappresenta un grande rischio, ma i vulcanologi lo tengono sotto continua osservazione e riusciranno a rilevare con un po’ di anticipo l’insorgenza dei fenomeni precursori dell’eruzione e a far evacuare velocemente la popolazione.

Scontato dire che ovviamente arrivare in cima non è proprio una "passeggiata ", sicuramente non la classica passeggiata sul lungomare o al parco... ma la vista da lassù è mozzafiato, non ci sono parole per descrivere una tale emozione, da lì ti senti quasi "padrone del mondo"...e poi guardare il Vesuvio al suo interno è uno spettacolo affascinante, da non perdere!


Pagano Dominique, Grimaldi Michele, Di Lemma Lidia, Flagiello Antonio 3F

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