domenica 24 maggio 2020

Scuola Rocco Cinquegrana ci manchi.


#IORESTOACASA
La scuola è chiusa. Causa emergenza Covid-19.
Siamo tutti a casa ma la scuola è venuta da noi, nelle nostre case attraverso la didattica a distanza.
Il nostro modo di fare scuola è cambiato, usiamo il telefonino, il tablet, il computer per essere connessi con la scuola.
Le nostre aule virtuali sono formate da tanti volti, i volti di noi alunni e dei nostri docenti.
Nelle aule virtuali siamo tutti bravi e non facciamo confusione, ma siamo buffi, ognuno di noi è fermo davanti ad uno schermo in un angolo della propria casa.
Ci mancano molto i momenti di aggregazione: le merende, le chiacchiere con i professori, le uscite didattiche, le risate e il suono della campanella.
Vogliamo tornare alla normalità, riabbracciare tutti e frequentare la nostra scuola.
Non ci resta che aspettare settembre per ritornare tra i banchi, sentire il dolce suono della campanella, le tante voci nel cortile e ricominciare da dove ci siamo lasciati.
Scuola Rocco Cinquegrana ci manchi!
A Presto!!!
  
Classe 1L

https://drive.google.com/file/d/1ZW9XzDMddSTRdRL_G0NZzrZ1ULT0nd6C/view?usp=sharing

sabato 23 maggio 2020

Concorso Serra Club 2020



Ancora una volta vincitori!!!!


La fede è la forza che spinge a guardare attraverso l’invisibile, per tradurre i sogni di oggi nella realtà di domani: la fede non è solo un’idea la luce splende nelle tenebre(Gv 1,5).
È la citazione più bella e attinente alla nascita di Gesù. Il Natale è la festa più bella per i bambini perché essi, più di chiunque altro, hanno occhi per “vedere” e “credere” nella venuta del Signore Gesù. I bambini hanno semplicemente quello che con il tempo gli adulti affievoliscono ossia la FEDE.
La Bibbia è piena di citazioni in cui è presente la fede.”La fede è fondamento delle cose che si sperano”(Eb11,1). Per fede Abramo, chiamato da Dio, partì senza sapere dove andava; per fede soggiornò sulla terra promessa in una regione straniera; per fede sua moglie Sara, sebbene in età avanzata, divenne madre.
La parola FEDE significa AVERE FIDUCIA IN QUALCUNO. A sua volta la parola FIDUCIA vuol dire valutare positivamente fatti, circostanze, relazioni che portano a produrre un sentimento di sicurezza e tranquillità.
Tutto vero, se non per il fatto che la FEDE secondo le esperienze citate nella Bibbia, non hanno concesso alcuna valutazione dei fatti, delle circostanze e relazioni. Abramo, senza indugiare, partì perché così Dio gli aveva ordinato, verso una terra che non conosceva.
Credo che la rappresentazione più efficace di cosa sia la FEDE è vedere un bambino che beve il latte dal seno della mamma, serenamente, in una condizione che definirei “pienezza di beatitudini”. Il bambino a quella tenera età è privo di qualunque mezzo sensoriale per analizzare, valutare fatti e circostanze. Tranne per il primissimo udito, egli non ha alcun elemento per stabilire la natura della persona che lo sta nutrendo. Potrebbe essere qualsiasi persona a dargli da bere qualsiasi cosa eppure il bambino si fida, ha FEDE.
Se potessi chiedere a tutti quelli che conosco, padre, madre, fratelli, amici, nonni, zii o semplicemente passanti, cosa sia per loro la FEDE, sicuramente coglierei aspetti che messi insieme non farebbero altro che confermarmi ciò che penso della FEDE.
Sono immersa in una realtà che quotidianamente mi mette in contatto diretto con numeri, tempi, impegni vari e tutta una serie di attività che mi danno poco tempo per ritrovare Dio nelle mie giornate. Eppure la mia esperienza di Dio l’ho avuta proprio in questo scorrere di tempo e di impegni. Dio è l’espressione massima dell’amore. Una vita priva di amore è una vita senza Dio che rende insignificante ogni relazione. È partendo da questa mia personale convinzione, che ho fatto una chiara esperienza di fede.
Fede vuol dire avere fiducia; fiducia nella presenza fattiva di Dio che accompagna le mie giornate. Questo mi dicevo allorquando mi trovai nel bar di mio padre, di fronte ad una donna in piena confusione mentale per via di gravi difficoltà economiche che le rendevano difficile anche garantire il latte quotidiano alla propria bambina. Fui molto colpita e dispiaciuta per quella donna. Avrei sicuramente potuto aiutarla. Ma per quanto tempo? Dissi a me stessa che la situazione richiedeva una soluzione radicale, tenendo conto anche del fatto che la signora era vedova.
Ripetevo dentro di me: “Dio dov’è?”.
Fu a quel punto che notai, su un giornale, un’iscrizione di lavoro come badante di un’anziana signora. In un primo momento mi chiesi se fosse il caso di dirlo a quella signora: chissà in quanti si proporranno e per la signora sarebbe sicuramente l’ennesima delusione!” ma poi pensai :“ Dio è amore!”(1Gv 4,16) La signora desidera solo amore per la sua bambina con piccoli gesti quotidiani, come garantirle il latte; la persona anziana necessita di assistenza fatta con amore. Quindi, Dio non può che favorire la donna!”. Mi feci coraggio e segnalai l’offerta di lavoro alla signora; l’aiutai anche ad inviare la domanda via email. Ci lasciammo con la promessa che mi avrebbe fatto sapere.
Passarono alcune settimane e della signora non ebbi alcuna notizia , quando la delusione sembrava ormai una certezza, ecco che ricevetti una  sua telefonata, in cui mi informava che aveva iniziato a lavorare come badante presso quella  signora e che la vita le stava regalando il sorriso che aveva perso.
Fui molto contenta,  il mio cuore era pieno di gioia. Realizzai, allora, che ogni mia preghiera fatta a Dio, con cuore sincero  e fede autentica , può  essere ascoltata ed esaudita.
Ringrazio ancora oggi  Dio per aver messo sulla mia strada quella donna.
La verità è che, grazie a quell’incontro, io ho potuto fare una vera esperienza di fede.
La fede è un dono e come tale deve essere protetto e nutrito. La fede deve essere sempre sostenuta con la grazia dell’amore verso gli altri. La fede è come la luce di una candela, se si affievolisce va immediatamente rivitalizzata. “Chi ama Dio, ami anche suo fratello” (1 Gv 4, 21).
Ecco, questa è la fede. La fede vera sconfigge la paura.” La paura bussò alla porta.  La fede in  Dio andò ad aprire. Non c’era nessuno !” (Luigi Santucci). La fede autentica abbatte il muro delle nostre fragilità nella consapevolezza che Gesù è la “roccia” su cui fondare la propria vita.

Francesca Mozzillo 3F
                                       I.C. “Rocco-cav. Cinquegrana” – Sant’Arpino(CE)

Ricevere il messaggio dalla professoressa G. Di Giacomo, in cui mi viene comunicato il risultato del concorso “Serra Club” è stato il momento più bello che io abbia vissuto in questo periodo di quarantena.

Il tema del Concorso è la “FEDE”. Che bella parola! La fiducia che abbiamo in Qualcuno che ci trasmette sicurezza e tranquillità, è il motivo per cui riusciamo ad affrontare i momenti difficili della vita. Quando tutto sembra essere contro di noi, ci basta aprire gli occhi per riuscire a vedere la salvezza che è Dio. “La luce splende nelle tenebre” (Gv1, 5). Basti pensare ad un neonato che viene allattato al seno della madre, un semplice gesto come questo può farci capire quanto  in modo naturale i bambini siano vicini a Dio.
Ciò che vorrei dire è che bisognerebbe essere tutti come i bambini, dovremmo avere tutti fede in Chi ha dato vita alla terra su cui viviamo e alla famiglia con cui cresciamo, dovremmo “custodire” e “abitare” la Terra che è madre per ogni forma di vita
La diffusione di questo terribile virus COVID 19, partito dalla Cina, arrivato in Italia e in tutto il resto del mondo ha sconvolto la nostra orgogliosa civiltà tecnologica e avanzata costringendo tutti noi all’isolamento  e al distanziamento sociale. Questo mi ha permesso di alimentare ulteriormente la fiamma della fede che vive in me. Ho imparato a vedere questo periodo come un segnale che ci ha mandato il Padre per vivere in armonia col Creato e con tutti i nostri fratelli. Gli esseri umani si fermano e la natura torna a riaffacciarsi: gli alberi e i fiori fioriscono, i delfini si avvicinano ai porti, i cigni e le api proliferano, a Venezia l’acqua dei canali è diventata incredibilmente pulita e trasparente, così anche il nostro fiume Sarno.

Oltre a Francesca Mozzillo, sono risultati vincitori anche Lidia Di Lemma 2 F  e Caterina Iovinella 2 H della scuola secondaria e 
Grazia Sorbello  4D Primaria Cinquegrana con questo particolare disegno


 “la Sua Luce non finirà mai di splendere”









“Maths & ..fun”



La nostra esperienza in etwinning 
Matematica e arte

 Salve cari lettori sono Sarah, un'alunna della scuola media “Istituto Comprensivo Rocco- cav. Cinguegrana”, ed oggi,  nei panni di una giornalista, sono stata incaricata di raccontarvi della coinvolgente e interessante esperienza in etwinning con il progetto “Maths & …fun”.
Etwinning è una piattaforma online, disponibile in 28 lingue, che ti permette di apprendere le materie scolastiche grazie a strumenti innovativi.
Noi alunni della I°F insieme alla nostra prof. di matematica Rosalia Oliva, grazie alla piattaforma etwinning, abbiamo imparato formule e concetti matematici divertendoci con un'immensa varietà di giochi matematici di ogni tipo, ma non solo! Il Progetto “Maths & ..fun” ci ha permesso di fare nuove conoscenze con alunni di altri Paesi. Però l’esperienza più straordinaria è stata l’unione tra arte e matematica.
La consegna del lavoro era creare un disegno ispirandoci alla musica e lasciandoci guidare dalle nostre emozioni per poi inserire all'interno rette, linee e punti. Straordinario davvero!
Questo tipo di lavoro mi ha fatto comprendere come il linguaggio dell’arte, che è fatto di emozioni, di caos e disordine possa essere riordinato, dandogli un senso, attraverso l’ordine della matematica. Un po' come sono io caotica, disordinata nella mia creatività ma, quando incontro la matematica, le mie idee si riordinano, dandomi un senso di pace. È per questo che mi piace tanto.
E così ne sono usciti dei capolavori, ognuno di noi ha dato vita al proprio mondo con l’arte e la matematica, che esprime anche il difficile periodo che abbiamo vissuto noi ragazzi, costretti ad essere distanti a causa della pandemia Covid-19.
Fino a poco tempo fa questo lo facevamo a scuola divertendoci con la prof e guardando i risultati tutti insieme, ma come sappiamo tutti, in       quest’ ultimo periodo ci sono state molte complicazioni, ma noi insieme alla nostra prof non ci siamo arresi e anche se non potevamo vederci abbiamo deciso di continuare a divertirci e chissà, magari riscriverò un altro articolo su un altro bellissimo gioco quando finalmente ritorneremo tra i banchi. Fin a quel giorno  vi saluto, 
un bacio dalla vostra Sarah



venerdì 1 maggio 2020

EDUCHANGE, QUANDO LA SCUOLA INSEGNA E IMPARA ACCOGLIENDO!

LA SCUOLA, LE PAROLE, IL MONDO CHE SI AVVICINA.


Ciao, sono Emanuele e sono uno dei ragazzi che ha partecipato al progetto EduChange che si è svolto da metà gennaio a fine febbraio nel nostro Istituto.
All'inizio sono stato molto indeciso se partecipare o meno perché avevo paura di non saper comunicare in inglese con le due ragazze responsabili del progetto; poi, vedendo i miei compagni interessati, mi sono fatto coraggio e ho deciso di approfittare dell’occasione che mi veniva offerta.
Durante l’intero progetto abbiamo trattato vari argomenti riguardanti la salvaguardia del nostro ambiente imparando a riciclare materiali come plastica, metallo, carta e vetro.
Le due ragazze, Ivanna e Julia, per tutta la durata delle attività, si sono mostrate gentili e amichevoli nei nostri confronti
Inoltre, ho avuto l’opportunità di collaborare con tanti altri ragazzi di altre classi del mio Istituto, ragazzi che, come me, hanno vissuto a pieno quest'esperienza ed hanno contribuito alla realizzazione del prodotto finale. 
Per me il progetto è stato molto formativo ed inoltre mi ha aiutato a potenziare il mio livello di conoscenza della lingua inglese. Spero che venga riproposto anche negli anni successivi agli studenti che verranno. 
Emanuele Connola 3A


I LINK A SEGUIRE VI DARANNO UNA SPLENDIDA PANORAMICA DEI VIDEO GIRATI IN QUESTA ENTUSIASMANTE E CORALE AVVENTURA

  https://drive.google.com/open?id=1NZFDTcLj2S54Y5k2-

EXHulktjKz7g52Chttps://drive.google.com/open?id=1Nj7szH6KW2WUYk5out-pUxbjW_Klta5P






Ciao a tutti, sono Rosalinda, una delle alunne della Rocco che ha partecipato all’EduChange. 
Inizio col dire che quest’esperienza mi ha cambiata totalmente, il progetto mi ha regalato tante cose positive che mai avrei  pensato di ricevere. Sono riuscita ad esprimermi in inglese  con persone totalmente sconosciute, due ragazze che si sono rivelate gentilissime e carine e che si sono dedicate tanto,  anima e corpo, a questo progetto. Sono riuscita, in gran parte, ad uscire fuori dalla “bolla”, partecipando vivamente, giorno dopo giorno, imparando sempre cose nuove.
Quando parlo di “uscire fuori dalla bolla” mi riferisco al fatto che sono molto timida e riservata e provo un grande imbarazzo a stare e a parlare in pubblico, figuriamoci in un’altra lingua!
Inoltre, grazie a questa opportunità che mi è stata offerta, ho approfondito sempre di più la mia conoscenza della lingua Inglese, ho imparato a dialogare con disinvoltura, naturalezza e semplicità, senza farmi troppi complessi, anche perché, le due ragazze straniere che gestivano il progetto, erano molto giovani, gentili e disponibili e li sentivo molto vicine a me.
 Il progetto prevedeva tre settimane di lavoro svolto in aula e due settimane, invece, in laboratorio di lingue.
 In aula abbiamo trattato vari argomenti, come il riciclaggio di materiali (plastica, metallo, vetro e carta) ed il riutilizzo di essi per dare vita a nuovi oggetti divertendosi e usando la creatività. Infine abbiamo imparato come poter fare la nostra parte per aiutare il nostro pianeta che sta collassando a causa nostra. Ho imparato “ Reduce, Reuse, Recycle! “, grande motto che mi sta accompagnando tutt’ora nelle mie giornate e che, io e la mia famiglia, applichiamo ripetutamente. Ho imparato, da questo, piccole cose, piccoli gesti importantissimi per aiutare a risolvere alcune problematiche legate all’ambiente.
 In laboratorio, invece, abbiamo creato Power Point, brochures, booklets che poi dovevano essere presentati e donati a tutte le classi del nostro Istituto. 
Purtroppo siamo riusciti a presentare il prodotto finale del nostro lavoro solo alle classi prime, perché poi la scuola è rimasta chiusa per colpa del Coronavirus. Almeno le classi prime, che sono state quelle che non hanno avuto gli interventi in classe da parte delle due studentesse che curavano il progetto, Ivanna e Julia, sono riuscite almeno a conoscere e a condividere con noi tutto il lavoro svolto.
 È stata un’esperienza fantastica, ogni volta che ci penso sorrido, sorrido perché mi è stata concessa un’opportunità straordinaria e ringrazio ancora le persone che mi sono state accanto in questo breve ma intenso percorso, soprattutto Ivanna e Julia e le insegnanti di lingue che ci hanno sempre accompagnato e supportato.
Rosalinda Sorrentino 3A