mercoledì 31 marzo 2021

IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE

 

GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE 



La legalità è il rispetto delle regole e delle leggi stabilite dalla Costituzione Italiana per rendere il nostro Paese un Paese civile, dove tutti i cittadini hanno l’obbligo di rispettare e hanno il diritto di essere rispettati. La Costituzione Italiana affida allo Stato il compito di far rispettare le leggi; in particolare, la Magistratura esercita il potere giudiziario, con l’aiuto delle Forze di Polizia che attuano un controllo quotidiano delle attività ordinarie e non ordinarie dei cittadini. I giovani hanno un innato senso di giustizia ma, nel corso della loro vita, vengono influenzati dalla famiglia, dagli amici e da altri fattori che potrebbero determinare dei comportamenti sbagliati. Perciò, i giovani vanno educati alla cultura della legalità mediante opportuni percorsi culturali e grazie alla proposta di modelli comportamentali positivi, rappresentati anche da persone illustri o sconosciute che hanno lottato per raggiungere obiettivi di giustizia e di legalità, in alcuni casi anche pagando con la vita il loro impegno e il loro coraggio.
La criminalità rappresenta tutto quello che contrasta la legalità e le leggi dello Stato: comportamenti illeciti, azioni illegali, organizzazioni più o meno complesse di persone che nella vita traggono profitto senza rispettare le leggi della comunità civile. Le principali organizzazioni criminali in Italia sono la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e, in misura minore, la Sacra corona unita. Queste organizzazioni criminali, utilizzando sistemi di repressione e intimidazione, mantengono il controllo di numerose attività economiche, politiche e sociali. Esse si basano su una fitta rete di ramificazioni che si estende non solo nelle zone di origine ma anche nelle varie regioni d’Italia e addirittura in molte città a livello internazionale, traendo profitto da molte attività illecite, tra le più importanti troviamo il traffico di sostanze stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’usura, lo smaltimento di rifiuti tossici e il traffico d’armi. Da queste attività illecite, la criminalità ricava grosse somme di denaro che poi investe nell’economia legale, riciclando enormi capitali. La criminalità esercita pressioni sul mondo politico e su quello imprenditoriale per assicurarsi l’affidamento degli appalti pubblici. La conferma dei rapporti tra criminalità e politica è data da tante amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni criminali, soprattutto in Sicilia, in Campania e in Calabria. Per contrastare lo strapotere della criminalità è importante che nasca, soprattutto nei giovani, la convinzione che la società moderna deve liberarsi dalle mafie e dai criminali. L’inizio di una ribellione importante delle coscienze contro la criminalità si può far risalire al tragico assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che in Sicilia misero in atto tutti i loro sforzi per contrastare la mafia, al punto da raggiungere risultati così importanti che l’organizzazione criminale decise di ucciderli a distanza di pochi mesi nel 1992. Da quel tragico momento le coscienze degli uomini giusti si risvegliarono e nacquero tante associazioni che operano per contrastare le attività criminali. Un magistrato che oggi lotta con tutte le sue forze contro la ‘ndrangheta è il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri che, a causa del suo grande impegno contro la criminalità, rischia la propria vita, vivendo sotto scorta dal 1989. In Campania, un uomo coraggioso che lottò contro la criminalità fu Don Peppe Diana, con il suo impegno civile e le sue denunce contro la camorra, che lo portarono a morire a soli 36 anni per mano dei camorristi, che vollero farlo tacere per sempre. Penso che questi esempi di uomini coraggiosi che lottano contro la criminalità sono fondamentali per una rinascita civile, per l’eliminazione delle mafie e per l’educazione dei giovani alla cultura della legalità. Il loro esempio di coraggio, di vita spesa per un impegno civile parla ai giovani e li spinge a cambiare la rotta del loro futuro. Penso anche che lo Stato, nei prossimi anni, dovrà fare delle efficaci politiche a favore dei giovani, a favore delle regioni meridionali dove è ancora difficile trovare lavoro e quindi è più facile cadere nella rete della criminalità. Significativo è il fatto che nei nostri territori dell’aversano la locuzione ‘Terre di camorra’ sia stata sostituita da quelle di ‘Terre di Don Peppe Diana’ nelle quali si è sviluppata negli ultimi 25 anni, grazie ai giovani e al volontariato, specialmente di quello cattolico, una nuova forma di economia, la cosiddetta ‘economia civile’ che attraverso l’utilizzazione a fini sociali dei beni immobili e delle aziende confiscate ai camorristi ha creato opportunità di nuovo lavoro onesto e dignitoso, elaborando una nuova narrazione per parlare di una terra le cui terribili contraddizioni, qualche anno fa,  furono portate all’attenzione del mondo intero con il libro ‘Gomorra’ di Roberto Saviano.
 
Caramanica Mario 3A

 

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