domenica 31 gennaio 2021

MANUALE DI AUTODIFESA dal COVID 19

 

MANUALE DI AUTODIFESA dal COVID 19

Proposto dal Parlamento studentesco Territoriale nella seduta del 21.09.2020

(Testo aggiornato)

1.      Comportamenti all’ingresso e all’uscita

a.      Tenere la massima distanza possibile l’uno dall’altro

b.      Indossare la mascherina senza interruzione alcuna, con particolare cura nelle fasi di ingresso, di uscita e in qualsiasi altro spostamento all’interno della scuola, ove può verificarsi un avvicinamento non previsto ad altre persone.

2.      Comportamenti in aula

a.      non toccare cose di altri

b.      toccare il meno possibile oggetti in comune

c.       non recarsi alla cattedra e comunque indossare la mascherina in qualsiasi spostamento in aula

d.      non lasciare assolutamente nulla sui banchi o sulla mensola sotto il banco

e.      starnutire e tossire nella piega del gomito, piuttosto che nei fazzoletti. Un po’ di esercizio a casa non guasterà. Bisogna che questo diventi un riflesso automatico. Andrà eseguito bene e con la massima velocità.

f.        portare igienizzanti da casa, da utilizzare ogni volta che sia necessario

g.      portare da casa bustine, in cui inserire i fazzoletti eventualmente usati durante la giornata, da deporre nel cestino della classe, alla fine delle lezioni

h.      portare una mascherina in più da casa

i.        non usare i distributori di merendine e bevande se non è strettamente necessario. In questo caso igienizzare le mani prima e dopo l’utilizzo.

3.      Cambio d’ora dei docenti

a.      restare seduti al proprio posto, senza alcun avvicinamento ai compagni

b.      non abbassare la mascherina per nessun motivo

4.      Utilizzo dei sevizi igienici

a.      igienizzare le mani prima e dopo l’utilizzo dei servizi igienici (o utilizzare guanti monouso)

b.      igienizzare il water prima e dopo l’uso (la scuola dovrebbe mettere a disposizione uno spray; diversamente ci si organizzerà da soli o a livello di classe)

c.       utilizzare carta igienica personale (il rotolo potrebbe essere infetto)

d.      se non vi è un dispenser a pressione per il sapone, attrezzarsi personalmente.

5.      Trasporto da casa a scuola e viceversa

a.      indossare la mascherina in auto o nel pullmino, igienizzando le mani in entrata e in uscita dal veicolo

b.      evitare di entrare in auto con estranei

c.       non toccare nulla del veicolo, durante il trasferimento

d.      tenere aperti i finestrini

6.      Contagio domestico

Parliamo di CONTAGIO DOMESTICO, partendo dal cancello d’ingresso dell’eventuale condominio o dal portone di casa. Con l’apertura delle scuole, è importante adottare a casa precauzioni, per evitare che si producano tanti piccoli focolai domestici. PRECAUZIONI da adottare:

a.      All’arrivo in casa, sostituire le scarpe

b.      Lavarsi subito le mani

c.       Avere asciugamani personali

d.      Igienizzare il water con uno spray prima e dopo l’utilizzo

e.      Tenere gli spazzolini dei denti distanziati o incappucciati

f.        Avere bicchieri distinti (per colori o in qualsiasi altro modo)

g.      Lavare le posate (soprattutto cucchiai e forchette) sempre ad ameno 60°

h.      Stare a tavola il più possibile distanziati

i.        Per le persone anziane o fragili, tracciare percorsi diversificati, che minimizzino i contatti




 

 

sabato 30 gennaio 2021

Ritorno a scuola

 

Ritorno a scuola


Eccoci qui, nella nostra scuola per tanto tempo vuota, mi è sembrato ci aspettasse. Il primo giorno di scuola, dopo la lunga pausa, l’emozione è stata forte. I cancelli della scuola, i banchi di classe, la cattedra, tutto mi è sembrato più bello del solito. Non so voi, ma io non vedevo l’ora di tornare! Per quanto possa essere stata comoda la didattica a distanza, studiare in presenza è tutta un’altra cosa. Ditemi un po’: non vi mancava la chiacchierata con il vostro compagno di banco? Le risate insieme alla classe? Il guardarsi negli occhi e provare emozioni che nessuna chat potrà mai regalare? Mi rendo conto che ognuno di noi ha vissuto questo rientro in modo diverso. Magari c’è chi il COVID lo ha già preso e riesce ad essere più spensierato, avendo meno paura di contagiarsi. C'è chi, come me, avendolo vissuto con ansia, a causa di un pregresso contagio dei miei nonni, ha molta paura. C'è chi fa parte di una categoria più fragile e necessita di una protezione maggiore per il rischio di contrarre il COVID ed avere un decorso della malattia più grave. Da Presidente del Parlamento studentesco vi invito, quindi, a rispettare tutte le regole che la scuola ci propone, evitando così il più possibile la diffusione del contagio. Tenere sempre le mascherine, sanificare spesso le mani, rispettare le distanze di sicurezza. É proprio con il nostro impegno che riusciremo a tutelare gli altri, i più fragili, le nostre famiglie, i nostri cari più anziani e contribuiremo a garantire per più tempo possibile una didattica in presenza. L’augurio che faccio a me e a tutti voi è quello di frequentare la scuola in presenza fino alla fine di questo anno scolastico. Auguro a tutte le classi quinte della scuola primaria e alle terze della scuola secondaria di svolgere l’ultimo anno e l’esame finale in serenità ed in presenza, condividendo con i nostri docenti e con tutti i compagni di classe questo bel momento che ricorderemo sempre.

 


Maria Teresa Crispino

Classe 3A

 


mercoledì 27 gennaio 2021

PER NON DIMENTICARE 27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA

 

PER NON DIMENTICARE

 

L’Olocausto, credo sia la cosa più brutta e crudele che l’essere umano sia stato capace di fare. Gli Ebrei, senza nessuna colpa, sono state accusati dai nazisti di essere un nemico, segregati nei ghetti dove vivevano in condizioni pessime, senza poter lavorare, uscire, andare a scuola, costretti ad indossare la stella di David.

E questo era solo l’inizio.

Dopo anni di discriminazioni razziali, arrivò il tempo della “soluzione finale”.

Queste persone, secondo i nazisti, dovevano essere tolte da mezzo e insieme agli ebrei anche gli omosessuali, i diversamente abili e appartenenti ad altre etnie. I nazisti costruirono dei campi di lavoro dove venivano trasportati gli ebrei, vestiti con una divisa a righe, in condizioni pessime sia alimentari che igieniche;costretti a lavorare e poi uccise oppure usate per esperimenti.

Anche i bambini venivano deportati e quelli più piccoli subito uccisi, è importante ricordare che fu Adolf Hitler a cominciare tutto questo e non parlo dell’odio verso queste persone ma delle azioni terribili rivolte verso di loro.

Gli ebrei venivano considerati una razza inferiore dai tedeschi.  Purtroppo anche l’Italia è dentro questa terribile storia in cui ha avuto il ruolo di carnefice.

Hitler si alleò con Mussolini, politico e militare italiano e capo della Repubblica Sociale italiana.

Quando la guerra finì, furono circa sei milioni le vittime di questo odio senza senso.

Oggi abbiamo testimonianze dirette dai sopravvissuti alle persecuzioni e acquisiamo informazioni anche attraverso diari e film .

Il 27 gennaio ricordiamo questo terribile avvenimento storico, questo sterminio portato a termine da “esseri umani”.

Ho visionato tanto materiale sulla Shoah, che mi ha fatto molto male.

Dobbiamo vergognarci perché nessuno è superiore, vergognarci perché è insensato non capire che facciamo tutti parte di una sola specie.

Dobbiamo vergognarci perché degli esseri umani sono riusciti a fare delle cose tanto terribili.

Eppureogni volta mi pongo la stessa domanda.

Ma tutte le altre persone, tutti gli altri Stati dell’Europa cosa stavano facendo?Perché non intervenivano?

Resto sempre molto amareggiata perché non trovo una risposta e credo che sia importantissimo ricordare la Shoahaffinché ognuno possa reagire alle ingiustizie.

Bisogna immedesimarsi nell’altra persona, non si deve fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi.

Ci hanno sempre insegnato questo, eppure molti ragazzi ancora oggi, compiono azioni discriminatorie verso gli altri.

Educandoci al linguaggio della pace, della giustizia e della tolleranza, creiamo le condizioni per promuovere società inclusive nel rispetto delle diversità.

 


                                                                    Speranza Martina

                                                                     Classe 3I

PERCHÉ NON ACCADA MAI PIÙ

 

PERCHÉ NON ACCADA MAI PIÙ

Giustizia, verità, uguaglianza, tolleranza.

Oggi queste parole dovrebbero essere i fondamenti della moderna società, ma non è così.

L’uomo, troppo spesso, si è macchiato di atrocità verso i suoi simili con azioni che, ancora oggi, persistono nel tempo.

Basti pensare alla Shoah, una delle pagine più buie per l’uomo, dove migliaia di ebrei furono perseguitati semplicemente perché professavano una fede diversa, diventando vittime di un odio ingiustificato.

Testimoni di questo orrore sono stati uomini e donne che hanno vissuto sulla loro pelle ciò che per noi sembra lontano ma è molto più vicino di quanto pensiamo.

Primo Levi è stato uno di loro.

Deportato ad Auschwitz, sopravvissuto all’incubo dei campi di concentramento, ci ha trasmesso una testimonianza che rivive fino ai nostri giorni.

Una delle sue frasi più celebri” Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, sottolinea l’importanza di ricordare per far sì che questi eventi non debbano ripetersi mai più.

Anche Liliana Segrefa conoscere a noi giovani il suo vissuto e ci ricorda sempre di dissolvere la cortina d’indifferenza calata sulle nostre coscienze.

Conoscendo i protagonisti di queste storie, verrebbe da pensare che l’uomo, nonostante la sua storia millenaria, non abbia ancora imparato dai suoi errori, ma non è sempre così.

Per l’umanità esisterà ancora speranza finché ci saranno uomini e donne che sacrificheranno la propria vita per quella degli altri.

Uomini come Giorgio Perlasca che, sfruttando le sue conoscenze, riuscì a salvare la vita a più di cinquemila ebrei continuando a svolgere un’esistenza normale senza mai proferire parola sul suo operato.

Ricordiamo Gino Bartali che è andato oltre le medaglie sportive, ricevendo quelle che lui definiva “Le medaglie dell’anima”, usando la sua bicicletta per salvare vite umane.

Persone come loro sono state, sono e saranno sempre definite “Giusti tra le nazioni”per ricordare a tutti noi una grande impresa di solidarietà.

Ecco perché a tutti loro è stato dedicato un albero nel “Giardino dei giusti “di Milano perché, come le radici dell’albero affondano nel terreno per trarne linfa vitale, così la memoria collettiva deve attingere dalla storia perché non accada mai più.




 

                                                                                                di Ronza Daniele

                                                                                                          classe 2^I

giovedì 7 gennaio 2021


                                                               COVID-19

After having deepened the study on Covid-19, the student Capone Francesco and his

 classmates of 3^G of the "Rocco" school, have realized a mind map that sums up the 

content of this topic.