lunedì 8 marzo 2021

8 marzo: Non chiamatela festa!

          NON chiamatela Festa!


“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società” 

Rita Levi Montalcini


Non c’è bisogno di celebrare la festa delle donne l’8 marzo! La donna va rispettata tutti i giorni, per tutta la vita!...Ebbene, quante volte ho sentito ripetere questa frase! E quante volte vedo donne che prendono le distanze da questa “giornata” particolare perché motivate da convinzioni femministe o da personali credenze religiose. 

In occasione dell’imminente festa internazionale della donna, numerosi sono stati gli spunti di riflessione che ci sono stati offerti dai nostri professori.

La scuola è il luogo, più di ogni altro, dove si impara a pensare criticamente e ad esprimere il proprio pensiero senza condizionamenti.

In questi giorni siamo stati invitati a riflettere e a“ricordare” le conquiste delle grandi donne che si sono distinte, nel tempo, con il loro impegno e la loro azione per il raggiungimento della parità di genere.

Purtroppo, ancora oggi, esistono diversi pregiudizi e stereotipi sociali nei riguardi della donna che ostacolano e rendono difficile il cammino per le pari opportunità. 

La Giornata internazionale dei diritti della Donna è una buona occasione per parlare di “parità di genere”, uno degli obiettivi che tutti i Paesi del mondo si impegnano a  raggiungere entro il 2030. Nello specifico, il simbolo dell’Obiettivo 5 dell’Agenda, rappresenta un cerchio con la croce (la donna), quello con la freccia (l’uomo), contenente il simbolo =. 

La scuola ci informa e ci fa riflettere, anche attraverso le divulgazioni e le celebrazioni.

L’8 marzo si “festeggiano” i diritti che le donne hanno conquistato con fatica, mentre agli uomini spettavano di diritto già da tempo. 

All’inizio del Novecento nelle fabbriche c’erano differenze addirittura fra i salari degli operai e quelli delle operaie, per cui l’episodio dell’incendio nella fabbrica di camicie newyorkese è significativo per la storia delle donne perché queste  venivano sfruttate e a quell’epoca avevano cominciato a lottare per i loro diritti, fra cui anche quello di scioperare.

Però la scelta dell’8 marzo come Giornata della Donna è legata alla manifestazione delle donne russe per la fine della Prima guerra mondiale, che diede il via alla Rivoluzione russa del 1917: si ricorda, si celebra la loro forza e audacia. Per non dimenticare!

Il primo Paese in cui le donne ottennero il diritto di voto, nel 1893, fu la Nuova Zelanda, mentre in Italia alle donne fu consentito di partecipare alla vita della società, esprimere il proprio parere, contribuire a decidere e di scegliere il meglio non solo per loro ma per le loro famiglie, circa mezzo secolo dopo.

La tradizione tipicamente italiana di scegliere la mimosa come fiore simbolo della Giornata della donna la dice lunga: è un fiore che resiste anche sui terreni più aspri, proprio come le donne.

A tutte le donne che ogni giorno sanno aprire strade, generare e percorsi, liberare possibilità

Le attiviste nel mondo 

Per quanto tempo la donna è stata definita uno oggetto? Per quanto tempo alle donne gli è stato detto di “No.”? Per quando tempo le donne hanno dovuto tenere la testa bassa? Per quanto tempo hanno dovuto essere all'ombra degli uomini? Quel tempo sta per finire. Grazie a grandi donne, che ,anche nel loro piccolo, hanno avuto il coraggio di non sottomettersi al potere dagli uomini. Queste donne hanno combattuto per i loro diritti, per i nostri diritti! Ragazze che state leggendo questo articolo, non dimenticate mai che ci sono state tante donne prima di noi che si sono battute a testa alta per vivere in un mondo di uguaglianza. Ma chi sono queste donne? 

Malala YousafzaiNon era e non è mai sazia di imparare e con la sua potente voce ha fatto sentire a tutti che le donne, le ragazze e le bambine hanno il diritto all’istruzione. 

Margaret Thatcher: Nominata anche Lady di ferro,  non gli importava di quello che pensavano gli altri su di lei. Ha seguito la sua strada piena di ostacoli senza mai fermarsi. Il suo sogno era entrare in Politica e caparbiamente ci riuscì. La prima volta non ce la fece, la seconda neanche, la terza non venne nemmeno presa in considerazione ma qualche anno dopo Margaret fu eletta al parlamento. Il suo successo fu così grande che fu eletta Prima Ministra. E’ stata la prima donna  a ricoprire questo ruolo. 

Marie Curie: Per molti anni ha dovuto nascondersi in una scuola chiamata “L’Accademia Fluttuante” perché a quei tempi in Polonia il governo aveva stabilito che le ragazze non potevano frequentare l’Università. Stanca di dover occultarsi quando scopri che a Parigi c’era un Università che accettava anche le ragazze decise di andarci. Scopri insieme a suo marito due tipi di elementi radioattivi: il polonio e il radio. Vinse due premi Nobel per il suo lavoro e scelse di rendere disponibili i frutti dei suoi esperimenti gratuitamente. 

Le sorelle Mirabal: Quando il dittatore Raphael Trujillo prese il potere nella Repubblica Domenicana le sorelle Mirabal decisero di ribellarsi per ottenere la libertà del loro paese. Venivano chiamate “Las Mariposas” (Le farfalle). Organizzarono un movimento per contrastare il potere di Trujillo che fece di tutto per fermarlo e per fermare le sorelle Mirabal. Per lui le ragazze come loro erano solo delle bamboline che dovevano sorridere, fargli dei complimenti e dire grazie. Provò anche a sedurre una delle sorelle (Minerva) ma non ci riuscì perché Minerva era non era in vendita. Il coraggio delle sorelle aveva colpito molto i domenicani e gli diede la forza di ribellarsi a loro volta. Quando Trujillo fu abbattuto sull’obelisco alto più di quaranta metri, che aveva fatto costruito per simboleggiare il suo potere, oggi c’è un murale che celebra le sorelle Mirabal.


Le donne che hanno ispirato la letteratura

Molte donne sono spesso sottovalutate e costantemente prevaricate e scavalcate dagli uomini anche nelle professioni più umili. Ma ce ne sono alcune che hanno vinto questo mondo ingiusto distinguendosi per il loro valore e capacità. In particolare ci soffermeremo sulla letteratura, arte della penna e del foglio che è pura espressione dei propri sentimenti. Le donne hanno sempre ispirato la letteratura classica italiana a partire dal “Dolce stil Novo” e la “Scuola Poetica siciliana”. Il primo genere nominato vede la donna come una figura angelicata degna d’ogni lode, non per il suo aspetto fisico ma per la spiritualità di cui colma l’uomo e grazie al proprio carattere. L’accentuazione di questo pensiero viene riportato soprattutto nella “Divina Commedia” scritta dal fiorentino Dante Alighieri, in cui la figura di Beatrice manca di descrizioni fisiche. Secondo gli scrittori dell’epoca il vero amore era infatti un sentimento puro che nasceva dalle caratteristiche mentali e caratteriali della persona amata. Cosa che non avviene ai nostri tempi, dato che l'aspetto fisico viene spesso stereotipato, ed a volte si ha la convinzione di possedere il controllo sulla donna che non è libera di fare determinate scelte. Lo deduciamo anche dai vari femminicidi che recentemente aumentano. 


Capuano Sarah, Gimmati Roberto e Vitale Aurora 2F







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