Katalin Karikò e gli mRNA
Chi era
Katalin?
Katalin
Karikó è cresciuta a Kisújszállás, in
Ungheria. Ha frequentato il Ginnasio Móricz Zsigmond Református. Dopo
aver conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Szeged, ha
continuato la sua ricerca presso l'Istituto di Biochimica, il Centro di Ricerca
Biologica ungherese. Mentre prestava servizio come post-dottorato presso la
Temple University, ha partecipato a uno studio clinico in cui pazienti con
AIDS, sono stati trattati con RNA a doppio filamento (dsRNA). A quel tempo,
questa era considerata una ricerca rivoluzionaria poiché il meccanismo
molecolare dell'induzione dell'interferone da parte dell'dsRNA non era noto, ma
gli effetti antineoplastici dell'interferone erano ben documentati.
Cosa sono
gli mRNA?
L'RNA
messaggero è un tipo di RNA che codifica e porta informazioni
durante la trascrizione dal DNA ai siti della sintesi
proteica, per essere sottoposto alla traduzione.
La breve
vita di una molecola di mRNA comincia con la trascrizione e termina con la
degradazione. Le molecole di mRNA degli eucarioti spesso richiedono di essere
verificate e trasportate, al contrario di quelle dei procarioti.
Gli mRNA
contro il sars-Cov-2
Grazie alla
sua scoperta sono stati creati i vaccini Pfizer e Moderna. Ma non solo.
mRNA sta per
acido ribonucleico messaggero. L’organismo umano lo produce naturalmente per
sintetizzare proteine d’importanza vitale. Il vaccino a mRNA fornisce
all’organismo informazioni sul coronavirus permettendogli così di produrre
proteine virali, che vengono poi riconosciute come estranee e inducono una
reazione immunitaria. L’mRNA somministrato con la
vaccinazione non può penetrare nel nucleo cellulare e da qui innestarsi nel
patrimonio genetico umano.
Con il vaccino si introducono nell’organismo
le istruzioni per produrre una copia della proteina Spike. Questa proteina
normalmente viene utilizzata dal virus per agganciarsi alle cellule delle vie
respiratorie, entrare al loro interno e moltiplicarsi, causando la malattia. Da
sola (senza il virus), la proteina Spike è innocua, ma mette comunque in
allarme il sistema immunitario, inducendolo a produrre anticorpi.
In questo
modo, se in un futuro la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il
virus, i suoi anticorpi riconosceranno la proteina Spike (perché già incontrata
con il vaccino) e prepareranno il sistema immunitario a rispondere a ulteriori
esposizioni al virus SARS-CoV-2, attaccandolo prima che provochi l’infezione.
PERCHE’
VACCINARSI?
Il
vaccino è per ora l’unico modo per renderci liberi. Ognuno di noi ha qualcuno
da proteggere, cioè un cosiddetto ‘soggetto fragile’. Loro sono le persone più
a rischio e noi dobbiamo impegnarci come comunità a salvarli. Vaccinarsi
significa liberare le terapie intensive, stare in salute, proteggerci e
sentirsi sempre più vicini alla normalità che tanto ci manca. Fidiamoci delle
persone che hanno dedicato mesi a studiare per trovare un metodo per
salvaguardarci. Se confrontiamo, infatti, i dati delle persone morte l’anno
scorso e quest’anno, noteremo una grande differenza e ciò significa che gli
effetti del vaccino si stanno facendo sentire. Agiamo come una popolazione
unita e combattiamo insieme questa guerra batterica.
La ricerca
contro i tumori
Il melanoma, un tumore che origina nella cute o
negli occhi o nelle mucose, ma anche il carcinoma polmonare, i tumori
testa-collo, il carcinoma mammario triplo negativo, che è molto aggressivo e
che mostra risposte interessanti agli anticorpi, sono tumori che sono soggetti
a sperimentazione di cura con l’mRNA. Gli m-Rna sono diretti per ora contro i
tumori per i quali l’immunoterapia, attivata con gli anticorpi monoclonali, ha
funzionato. L’idea è di non usare i vaccini da soli, ma di utilizzarli in modo
complementare per supportare la risposta immunitaria.
CHIARA
GUIDA e SALVATORE EMANUELE PELLINO 2I
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