mercoledì 19 maggio 2021

Divertimento, comunicazione ed esperienze nuove





Divertimento, comunicazione ed esperienze nuove


Prima di questa pandemia globale, in estate andavo in vacanza sempre nello stesso posto, visto che mi piaceva molto ed era molto divertente. Lì ogni anno facevo esperienze diverse, conoscevo persone, o meglio in questo caso miei coetanei dell'epoca, diversi, in particolare stranieri. Mi ricordo che, più o meno quando avevo 8 anni, nell'albergo c'era una bambina francese, che era lì in vacanza con i nonni, che avevano origini calabresi, si chiamava Lulù, se non sbaglio. Quando io e il mio gruppetto di amiche dell'epoca l'abbiamo conosciuta, vedevamo che faceva sempre chiasso, in particolare nell'area videogiochi, dove lanciava tutto per aria. Vedevo che c'era qualche adulto che parlava francese che cercava di farla smettere, ma poi ad un certo punto capimmo che Lulù parlava anche un po' italiano. E da lì io scoppiai a ridere e lei appresso a me. Ci incontravamo sempre nella piscina dell'albergo. Non comunicavamo, viste le nostre lingue diverse, ma comunque ci capivamo tramite le azioni, cercavamo di insegnarci l'un altra a fare dei tuffi strani, oppure ci nascondevamo insieme nei gonfiabili a nascondino con gli animatori. Quella era stata la settimana di vacanza più divertente di tutta la mia vita e in più ne ero uscita con nuovi tuffi in piscina da fare e anche qualche parola in francese. Cioè, insomma, un mini-scambio di cultura e divertimento; ogni tanto mi chiedo che cosa starà facendo in quel momento, oppure alle risate che ci facevamo ogni volta insieme. Poi ci sono ancora tante altre numerose esperienze diverse che ho fatto, nonostante sia ancora una bambina, con alcune persone ho ancora dei contatti. Però ce ne è una che va avanti ancora oggi: nel mio quartiere ogni tot di anni si trasferiscono delle persone straniere, in particolare americani con origini diverse. Oggi ci sono degli americani con origini giapponesi con cui ogni tanto, sempre con la massima sicurezza, i miei genitori ed io parliamo, perché ci sono pure io? Perché i miei genitori non sono molto bravi in inglese e quindi io sono una sorta di Google traduttore personale, e così offro consigli a nome dei miei genitori sui posti in Italia, ristoranti eccetera, da andare a visitare e loro ci portano specialità americane e giapponesi, e anche alcuni consigli, nel caso andassimo in America, insomma una nuova esperienza da fare. A me divertono sempre questi scambi culturali o traduzioni , perché mi diverto, mi esercito con l'inglese e in più imparo cose nuove, e spero che dopo questa pandemia ne possa fare altre.

PAGANELLI SABRINA 2D

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