I MARTIRI DI OGGI
Tanti sono stati martiri nel corso del tempo, oggi più di ieri. Papa Woytila, nel suo lungo pontificato, ha dato un nuovo significato alla parola “martiri”: non solo chi viene ucciso per aver testimoniato e non rinnegato la propria fede, ma anche chi, vivendo da cristiano, si è impegnato nella società e, per questo, ha perso la vita.
I martiri del passato (Policarpo di Smirne, Perpetua e Felicita, i martiri di Lione, ecc.) come quelli del presente (don Pino Puglisi, don Peppe Diana, il giudice Rosario Livatino) hanno dimostrato il loro coraggio nel professare la loro fede o si sono battuti per la giustizia, per la pace, l’amore, l’uguaglianza, il rispetto, la legalità, tutti valori alla base della fede cristiana. Ricordando i martiri di ieri e oggi, diamo un senso al loro sacrificio, perché sono morti per consegnarci un testamento morale: che è possibile un mondo migliore. Credendo a questo, possiamo davvero impegnarci, per contribuire tutti, anche nel nostro piccolo, a rendere il mondo uno spazio, in cui si impara a vivere insieme all’insegna dell’amore, del rispetto dei diritti umani, della giustizia, dell’uguaglianza, della legalità, della democrazia, senza prevaricazione, né corruzione.
Noi ragazzi non dobbiamo aver paura, anzi la paura dobbiamo trasformarla in forza e coraggio e questo ci aiuterà, a piccoli passi, a realizzare il nostro sogno di UOMINI LIBERI UNITI NEL RISPETTO DELLE DIVERSITA’. Significa sentirsi responsabili verso se stessi, gli altri e il mondo, per renderlo più vivibile per tutti.
SARAH CAPUANO 2 F
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