mercoledì 27 gennaio 2021

PERCHÉ NON ACCADA MAI PIÙ

 

PERCHÉ NON ACCADA MAI PIÙ

Giustizia, verità, uguaglianza, tolleranza.

Oggi queste parole dovrebbero essere i fondamenti della moderna società, ma non è così.

L’uomo, troppo spesso, si è macchiato di atrocità verso i suoi simili con azioni che, ancora oggi, persistono nel tempo.

Basti pensare alla Shoah, una delle pagine più buie per l’uomo, dove migliaia di ebrei furono perseguitati semplicemente perché professavano una fede diversa, diventando vittime di un odio ingiustificato.

Testimoni di questo orrore sono stati uomini e donne che hanno vissuto sulla loro pelle ciò che per noi sembra lontano ma è molto più vicino di quanto pensiamo.

Primo Levi è stato uno di loro.

Deportato ad Auschwitz, sopravvissuto all’incubo dei campi di concentramento, ci ha trasmesso una testimonianza che rivive fino ai nostri giorni.

Una delle sue frasi più celebri” Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, sottolinea l’importanza di ricordare per far sì che questi eventi non debbano ripetersi mai più.

Anche Liliana Segrefa conoscere a noi giovani il suo vissuto e ci ricorda sempre di dissolvere la cortina d’indifferenza calata sulle nostre coscienze.

Conoscendo i protagonisti di queste storie, verrebbe da pensare che l’uomo, nonostante la sua storia millenaria, non abbia ancora imparato dai suoi errori, ma non è sempre così.

Per l’umanità esisterà ancora speranza finché ci saranno uomini e donne che sacrificheranno la propria vita per quella degli altri.

Uomini come Giorgio Perlasca che, sfruttando le sue conoscenze, riuscì a salvare la vita a più di cinquemila ebrei continuando a svolgere un’esistenza normale senza mai proferire parola sul suo operato.

Ricordiamo Gino Bartali che è andato oltre le medaglie sportive, ricevendo quelle che lui definiva “Le medaglie dell’anima”, usando la sua bicicletta per salvare vite umane.

Persone come loro sono state, sono e saranno sempre definite “Giusti tra le nazioni”per ricordare a tutti noi una grande impresa di solidarietà.

Ecco perché a tutti loro è stato dedicato un albero nel “Giardino dei giusti “di Milano perché, come le radici dell’albero affondano nel terreno per trarne linfa vitale, così la memoria collettiva deve attingere dalla storia perché non accada mai più.




 

                                                                                                di Ronza Daniele

                                                                                                          classe 2^I

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