lunedì 23 novembre 2020

2 NOVEMBRE- GIORNATA MONDIALE DELL'UNESCO

 PER SPEGNERE UN INCENDIO DI OMERTÀ, C’È SEMPRE PRONTO UN MARE DI VERITÀ


La libertà di stampa, così come espresso nell'articolo 21 della Costituzione Italiana, è un diritto di ciascuno di noi, dalla persona più comune all’uomo più potente del pianeta.

Spesso però questo diritto è violato, talvolta addirittura negato in paesi come la Cina o le nazioni africane, ma perché? Perché è impossibile dire la verità?

Perché significa far breccia nel muro di omertà perenne e molti non hanno né la volontà né la forza di agire in modo consapevole.

La verità scomoda di chi non ha paura, di chi mette a repentaglio la propria vita per essere al servizio di un paese informato, può emergere come una rosa nel deserto.

Niente e nessuno potranno mai oscurare il ricordo di giornalisti come Giancarlo Siani, che ha portato il sole nelle ombre di Torre Annunziata ed è morto per rendere “la sua verità” immortale tanto quanto lo è la sua memoria.

Ricordiamo Ilaria Alpi, giornalista del “Corriere della Sera” che, spinta dalla voglia di far emergere la verità, rimase vittima di un intrigo politico che ne decretò la morte.

Il suo sacrificio alberga ancora adesso nei nostri ricordi.

Ci sono, poi, giornaliste come Giovanna Botteri che sono un simbolo della determinazione di cronisti che come lei stessa dice, cercano la verità per onorare il loro mestiere.

Lei stessa ha tenuto fede a queste parole nonostante le offese ricevute per il suo look sobrio, lo stesso adottato anche in passato quando registrò in diretta un bombardamento, nonostante fosse potuta rimanerne lei stessa vittima.

Sono persone come queste a dare lustro al nostro Paese, giornalisti che continueranno a battersi finché esisterà la verità; perché, si sa, dove c’è ombra c’è anche luce.

Spero vivamente che la luce della sincerità e dell’onestà intellettuale possano dissipare le tenebre dell’omertà.

Sempre, dovunque e comunque.

 

di RONZA DANIELE 2^I


 GiancarloSiani


Il 2 novembre è la giornata mondiale per mettere fine ai crimini contro i giornalisti, in memoria di due giornalisti Francesi che sono stati uccisi nel Mali. Quattro anni prima, più di 30 giornalisti sono stati uccisi nelle Filippine, questo attacco contro i giornalisti fu il più grave di tutta la storia.

 
L’Unesco (United,Nations, Educational, Scientific, Cultural, Organization) si impegna a difendere le vite dei giornalisti e la libertà di stampa, valore fondamentale della nostra società. L’UNESCO è l’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) per l’educazione, la scienza e la cultura ed è stato fondato a Parigi in Francia il 4 novembre 1946.              
Giancarlo Siani è stato il primo giornalista ad essere ucciso dalla camorra, mai la camorra aveva ucciso un giornalista.
Giancarlo Siani era un ragazzo che voleva fare il giornalista e voleva andare al Mattino di Napoli. Giancarlo cresce al Vomero, in uno dei quartieri della Napoli bene, è uno studioso ma anche uno sportivo, gli piace la musica e frequenta il Liceo Classico “Gianbattista Vico”, dopo la maturità sceglie gli studi di Sociologia.
Nell’estate del 1980 arriva finalmente la chance che aspettava, quella di scrivere per “Il Mattino”. Giancarlo Siani diventa il corrispondente del Mattino di Torre Annunziata. In quel periodo, Torre Annunziata è la città dei Gionta, uno dei più influenti clan della Nuova Famiglia che opponendosi alla nuova Camorra organizzata dei Cutolo ha appena cominciato una sanguinosa guerra per l’egemonia.
Il 10 giugno 1985 Giancarlo Siani su “Il Mattino” pubblicò alcuni particolari relativi all’arresto del boss  ValentinoGionta. Quell’articolo segnò la sua condanna a morte.
Giancarlo Siani è stato ammazzato a soli 26 anni, il 23 settembre 1985, da 10 colpi di pistola, sotto casa al Vomero, i fari ancora accesi, il giornalista cronista aveva appena parcheggiato la sua auto, una Citroen Mehari verde al ritorno dal giornale.
 Giancarlo Siani è un eroe, è il simbolo della libertà di stampa, un Martire, un modello da seguire per noi giovani per non dimenticare ed essere nel tempo testimoni di Verità, di Giustizia e di Democrazia.
 
 Angelo Ziello1F
     

GIANCARLO SIANI, il giornalista ucciso dalla camorra


   

                     
Il 2 novembre ricorre la Giornata Mondiale per metter fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, indetta dall’ONU nel 2013 in seguito all’omicidio di più di trenta giornalisti, fra cui si ricorda il nostro Giancarlo Siani, ex-cronista del quotidiano “Il Mattino” di Napoli, morto a causa di un attacco camorristico il 23 settembre del 1985.

Il suo assassinio era stato programmato da tre uomini della Camorra: Angelo Nuvoletta, Totò Riina e Valentino Gionta. Siani venne ucciso poiché aveva parlato troppo riguardo l’arresto di Gionta, informazione ricevuta dai carabinieri tramite una soffiata da uno degli alleati di Nuvoletta, così Nuvoletta e Riina decisero loro stessi di sbarazzarsi di questo scomodo giornalista e di ammazzare il giovane Giancarlo. Aveva 26 anni, e gli spararono dieci colpi da una pistola Calibro 7,5 nei pressi di casa sua, in via Vincenzo Romaniello. Giancarlo Siani fu il primo giornalista che la Camorra avesse mai ucciso.

La carriera di Giancarlo fu molto breve: era stato appena assunto per un incarico di tre mesi da “Il Mattino”, e si occupava di cronaca nera insieme al direttore di un altro periodico, “Osservatorio sulla Camorra”, il sociologo Amato Lamberti. Il suo sogno era strappare il contratto da praticante giornalista, per poi sostenere l'esame e diventare un giornalista professionista, titolo che purtroppo non ottenne mai in vita, se non dopo 35 anni dalla sua morte.

Le mie riflessioni: Giancarlo Siani è stato un giovane giornalista che ha sacrificato la sua vita per amore della verità e della giustizia, portando avanti inchieste su fatti e persone collegate al mondo del malaffare. La sua testimonianza di vita mi ha molto colpita per la tenacia del suo lavoro di cronista de “Il Mattino”, che ha mirato non solo a svelare i misfatti della criminalità, ma anche ad essere un esempio per il bene comune e la convivenza civile. Io credo che per noi giovani la sua testimonianza debba essere come un faro guida, da tenere sempre presente nella nostra memoria e nei nostri cuori di cittadini del futuro. ...Per non dimenticare!





#MorirePerLaVerità


Maria Luisa Dell’Aversana, 3aL


Giancarlo Siani

2 novembrePER RICORDARE…

Un giornalista ucciso per la verità

Quest’anno sono circa 35 anni dalla morte di un giovane giornalista che andava incontro al suo sogno.

 Giancarlo Sianinato il 19 settembre 1959, è stato un piccolo grande giornalista italiano.Giancarlo iniziò a coltivare il suo sogno fin da ragazzino,appena si iscrisse all’Università, creò il movimento democratico per il diritto di informazione. Cominciò a scrivere i suoi primi articoli per il mensile II lavoro nel sud, successivamente iniziò la sua collaborazione con Il Mattinodi Napoli. Scriveva articoli sulla cronaca nera cioè sulla camorra, un'organizzazione criminale italiana di stampo mafiosa originaria della Campania e una delle più antiche e potenti organizzazioni criminali in Italia, risalente al XVII secolo. Ben presto nel corso delle sue indagini venne a conoscenza di informazioni sui traffici illegali di questa organizzazione criminale che non avrebbe dovuto sapere.

Il 10 giugno 1985 Giancarlo scrisse un articolo dove parlava dell’arresto del boss Valentino Gionta reso possibile grazie ad una soffiata di esponenti del clan Nuvoletta ai carabinieri, che tradirono Gionta in cambio di una tregua con i nemici casalesi.

Ad agosto i fratelli Nuvoletta, Lorenzo e Angelo programmarono l’omicidio di Giancarlo. Il 23 settembre 1985 Giancarlo viene ucciso con 10 colpi di pistola. il 15 aprile del 1997 viene dato l’ergastolo ai fratelli Nuvoletta, Luigi Baccante, Ciro Cappuccio e Armando del Core.  Per Valentino Gionta ci fu un nuovo processo il 29 settembre 2003: doveva essere condannato all’ergastolo ma il giudizio definitivo fu quello di scagionarlo per non aver commesso il fatto. Con la sua memorabile vita questo testimone di libertà dimostra che la verità porta sempre alla via della giustizia. Giancarlo Siani è un modello per noi giovani,dovrebbe essere come uno spirito guida che ci motiva ad alzare la voce senza aver paura delle conseguenze,perché la sua morte    è un crimine contro tutti noi, un vulnus alla libertà d’informazione e stampa sanciti dall’articolo 21 della nostra Costituzione.In Campania

 Siani è stato il primo testimone della libertà di pensiero e la sua storia rimarrà sempre un esempio per darci la forza di alzare la voce e non avere paura nel ricercare la Verità.

 

D’Antonio Angela Rosaria e Iorio Martina Maria Pia   2E     

     

  

Giancarlo Siani

Giancarlo Siani è stato un giovane giornalista precario deIl Mattinodi Napoli. Le sue principali indagini sono svolte a Torre Annunziata, una città dove la camorra è ovunque, regno del boss Valentino Gionta che ha costruito un vero e proprio impero finanziario con il contrabbando delle sigarette, il traffico della droga, pizzo, dove vive e regna l’omertà. Le sue inchieste scavano sempre più in profonditàfino a denunciare intrecci tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata, quest’ultima interessata a mettere le mani sui fondi statali per la ricostruzione delle abitazioni e grandi opere del dopo terremoto dell’80.

Un suo articolo pubblicato il 10.06.1985 in cui Siani informò l’opinione pubblica che l’arresto del boss Valentino Gionta era stato possibile grazie ad una soffiata del clan Nuvoletta in cambio di una tregua con i nemici casalesi, indusse la camorra a sbarazzarsi di questo scomodo cronista. Il 23 settembre 1985, Siani appena giunto sotto casa sua con la propria Citroen Méhari venne ucciso da tre Killer.

Prima di essere un giornalista fu un uomo solare, sportivo, amante della musica e soprattutto coraggioso. Il suo coraggio non è comune, lo contraddistingue dagli altri il suo Amore per la Verità. Molti cuori sono stati frammentati a causa della sua morte e questo ci incoraggia nel nostro piccolo ad essere costruttivi e non distruttivi, a seguire il suo esempio.Le sue inchieste ci spingono ancor di

 

più a seguirlo come esempio perché la libertà di parola e di stamparicordino a noi giovani che l’informazione libera, senza condizioni è garanzia di democrazia.   Papa Francesco in occasione della 27esima giornata della libertà di stampa ha scritto:<< Nella crisi attuale abbiamo bisogno di un giornalismo libero al servizio di tutte le persone, specialmente di quelle che non hanno voce, un giornalismo che si impegni nella ricerca della verità e apra vie di comunione e di pace>>. Oggi c’è nostalgia di giornalisti liberi come Siani, che verificano di persona ciò che succede, senza essere prigionieri di verità preconfezionate. Il vero giornalista deve uscire, osservare, annusare per poi scrivere sulla realtà dei fatti. La libertà di stampa è e sarà sempre sinonimo di democrazia e progresso.

#GIANCARLO VIVE IN OGNI PERSONA CHE HA A CUORE LA RICERCA DELLA VERITA’.

“Nessuna notte buia potrà impedire al sole di sorgere” (Jim Morrison)

 

 COSTANZO ANITA PIA 2G 

                                                                               

 

 


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