Olimpiadi della Matematica: quando i numeri diventano passione
Giunta finalmente l’ora della gara ci siamo diretti tutti all’ingresso
della grande Università, così gigante ed elegante, ai miei occhi meravigliosa,
quasi una grande opera d’arte. Mentre salivo le scale pensavo che finalmente potevo
dimostrare al mondo chi ero! Eccola l’aula 18, quella che mi era stata assegnata per la prova…l’adrenalina
mi ha preso per mano ma anche l’agitazione, così ripetevo tra me e me “calma e
concentrazione” avevo paura di perdere il controllo della situazione. Poi
finalmente abbiamo iniziato: la prova era da svolgere in 90 minuti in un
silenzio quasi tombale, quello era il tempo in cui dovevamo farci valere e in
cui, armati di penne e fogli, scrivevamo la nostra esperienza alla Bocconi.
Ho portato a casa la gioia di aver vissuto un momento pazzesco,
così forte, così memorabile , reso
possibile non solo grazie a me , ma soprattutto grazie alla mia cara Prof OLIVA
, la prima a credere in me e a darmi così tanto coraggio e io non volevo
deluderla! E’ stata lei a seguirmi in questo percorso e a darmi le armi giuste
per combattere e saper scrivere sul quel foglio qualcosa di concreto.
Voglio lanciare un messaggio a tutti voi che leggerete
questo articolo: non abbattetevi mai, se avete un sogno inseguitelo. Forza
Ragazzi siate sempre coraggiosi!